Questa sezione è riservata ai più piccoli qui verrà esplorato il corpo umano con l'aiuto di immagini dei cartoni e, verranno discussi vari argomenti interessanti ed educativi, raccolti per aiutarvi ad educare alla salute i vostri bambini.
Buona visione
Il corpo umano
Nascere e crescere
Com'è cominciata la nostra vita.
Quando un uomo ed una donna si amano desiderano stare sempre insieme per potersi abbracciare, parlare e divertirsi. E hanno voglia d'avere bambini. Il papà mette un seme nella pancia della mamma. Lo spermatozoo è il seme del papà: unendosi all'ovulo della mamma dà origine ad una nuova vita. E' facendo l'amore che i genitori possono avere i bambini: l'organo sessuale dell'uomo entra in quello della donna e deposita un liquido, lo sperma. Lo sperma contiene milioni di spermatozoi, ma sarà uno solo quello che tra tutti riuscirà ad introdursi nell'ovulo che si trova nella pancia della mamma. Si forma una prima cellula e comincia il primo giorno di vita del futuro bambino.
All'inizio c'è solo una piccola cellula
Al centro di questa cellula, nel nucleo, vi sono già tutte le caratteristiche del futuro bambino. Esse sono scritte su minuscoli bastoncini, i cromosomi, che sono formati da milioni di geni. Nella loro memoria troviamo tutte le informazioni trasmesse dai genitori. Ci sono dei geni per tutto il corpo: per il colore della pelle, degli occhi e dei capelli, per l'altezza, per la forma delle orecchie. Se il bambino che nascerà sarà maschio o femmina il destino lo ha già deciso. Il cromosoma che determina il sesso del neonato ha sempre la forma di X nell'ovulo, mentre può essere a forma di X o di Y nello spermatozoo. Se l'ovulo che incontra un cromosoma X, sviluppa una cellula XX ed il neonato sarà femmina. Se invece l'ovulo incontra un cromosoma Y, si trasformerà in una cellula XY e nascerà un maschio. Alle volte succede che la mamma produca due ovuli. Se due spermatozoi fecondano i due ovuli si svilupperanno contemporaneamente due bambini. In questo caso si tratta di due fratelli che nasceranno insieme, ma che potranno anche essere di sesso diverso. Più raramente, l'ovulo fecondato si divide in due ovuli identici: si avranno allora dei gemelli veri e propri, sempre dello stesso sesso e si rassomiglieranno molto. L'ovulo ha bisogno di nove mesi per svilupparsi nell'utero, un organo molto elastico posto nella pancia della mamma, che s'ingrandisce man mano che il bambino cresce. I gemelli possono anche essere tre, quattro, cinque, persino sei….ma succede molto di rado. Quei nove mesi sono la gravidanza. Nell'utero il bebè è circondato da una sacca piena d'acqua, completamente chiusa. E' collegato per mezzo di un cordone, il cordone ombelicale, alla placenta, una specie di spugna, a sua volta collegata alla mamma. La placenta serve alla mamma per nutrire il feto. E', infatti, attraverso la placenta che il sangue porta il nutrimento necessario al feto. Sempre attraverso la placenta il feto espelle quanto non serve più. Allevare un bimbo nella pancia è una bella fatica per la mamma, fin dalle prime settimane.
Nove mesi nella pancia della mamma
Ad un mese, l'ovulo è piccolo come una lenticchia e in questo stadio si chiama embrione. A due mesi è grande come una noce. Testa ed arti sono spuntati come germogli. Su piedi e mani crescono le dita. Si possono vedere le orecchie e gli occhi hanno le palpebre chiuse. A tre mesi l'embrione si sviluppa e diventa feto. E' lungo sette centimetri e sembra già un piccolo neonato. Compie i primi movimenti e deglutisce. A quattro mesi dorme molto durante il giorno, mentre la mamma è indaffarata. Quando invece, di sera, la mamma si distende, il feto ne approfitta per muoversi e fare un po' di ginnastica. A cinque mesi il feto cerca continuamente di mettersi comodo. La mamma sente il bebè che si muove. Gli crescono i capelli e succhia il pollice. Certi bambini nascono con il pollice già deformato per il troppo succhiare. A sei mesi il feto pesa ormai un chilo. Quando beve troppo ha il singhiozzo e la mamma se ne accorge. Fa la pipì. Gli crescono le unghie. La pelle, molto sottile, comincia a farsi più robusta. Diventa sempre più grande e deve raggomitolarsi perché comincia a star stretto. Percepisce i suoni, attutiti dalla bolla d'acqua che lo circonda, ma uno strillo acuto può farlo sussultare. A sette mesi apre gli occhi. E' abituato ai rumori del grembo della mamma, ai battiti del suo cuore, alla sua voce. Si muove molto, dà colpi coi piedi e coi pugni: non gli resta molto spazio. A otto mesi è cresciuto tanto che non può più fare le capriole! Può già sentire i gusti con la minuscola lingua. E' tutto pronto: deve solo aumentare ancora po' di peso per diventare finalmente un bel neonato. Un bel giorno si gira con la testa verso il basso. A nove mesi pesa circa tre chili: è pronto per uscire. Il bebè nasce di solito dopo nove mesi di gravidanza. Tuttavia può nascere prima: quando i mesi sono ancora otto, si parla di parto prematuro. Il neonato prematuro non ha avuto il tempo di crescere bene ed è delicato. I polmoni sono ancora imperfetti. I neonati prematuri sono messi perciò in piccole culle riscaldate, le incubatrici, dove sono sorvegliati molto attentamente.
La nascita: un momento indimenticabile
Un giorno, quando arriva il momento della nascita, la mamma sente dei crampi dolorosi alla pancia: servono a spingere il bambino verso l'uscita. Si dice che la mamma sta per partorire. La testa del bambino è la prima a venire fuori. Poi è la volta delle spalle, delle braccia e di tutto il resto, è un bimbo che nasce: uno spettacolo meraviglioso. Il medico o l'ostetrica lo posano dolcemente tra le braccia della mamma. Il bambino ha lasciato il nido liquido e scopre l'aria e la luce. Emette un grido e, per la prima volta, respira. Il cordone ombelicale ormai non gli serve più ed è tagliato, ma non fa male. Il bambino muove già i piccoli piedi come se volesse camminare.
I primi giorni di vita
Il neonato ha fame molto spesso, tanto di giorno che di notte, perché, prima di nascere, era nutrito in continuazione dal cordone ombelicale. Per ricordarcelo piange. Nelle prime settimane fa un pasto ogni tre ore circa. A poco a poco sarà capace di fare pasti più nutrienti e ad aspettare più a lungo tra una poppata e l'altra. Il bambino ama il contatto caldo e rassicurante della mamma e del papà. Riconosce le loro voci e il loro odore. Ha bisogno di amore e di carezze. E' in questo modo che comincia a comunicare col mondo. Detesta i movimenti bruschi che lo fanno sobbalzare. Dopo qualche giorno cade quel che resta del cordone ombelicale: rimane una piccola cicatrice: l'ombelico. Il bambino non vede ancora bene: distingue le forme e soprattutto gli oggetti in piena luce. E' molto importante che un bambino aumenti di peso. Nei primi tempi lo si pesa tutti i giorni per controllare lo sviluppo. Cresce di circa trenta grammi al giorno nei primi due mesi. Dopo un po' di tempo lo si pesa ogni settimana. Un bambino cresce in fretta. Se non aumenta di peso, o deperisce, è segno che c'è qualcosa che non va.
Crescere e cambiare
Non c'è altro da fare che crescere, fin dal primo istante di vita. La crescita è iniziata nella pancia della mamma: prima embrione e poi feto. In seguito il neonato diventa lattante, bambino, adolescente ed infine adulto. A partire dalla prima cellula, le cellule del corpo si sono moltiplicate e hanno formato i tessuti. I tessuti si sono organizzati e differenziati in organi. Ogni cellula ha un programma chiaro: crescere. Anche lo sviluppo della tua crescita è scritto nei geni dei tuoi cromosomi. Una metà proviene dalla mamma e l'altra metà dal papà. Le tue cellule si trasformano: quelle invecchiate sono sostituite dalle nuove. All'inizio aumentano il peso e la statura. Sei capace di fare sempre nuove cose, i sensi si affinano, le ossa s'induriscono. Ogni organo, ogni parte del corpo si sviluppa secondo un proprio ritmo. L'ultimo grande cambiamento è l'adolescenza, il passaggio all'età adulta. Nel giro di qualche anno il ragazzo diventa un uomo e la ragazza una donna, in grado a sua volta di avere figli. Alcune piccole ghiandole molto importanti, liberano nel sangue sostanze chiamate ormoni, che controllano la crescita e che entrano in gran fermento al momento della pubertà. Questa si verifica tra i dieci e i sedici anni per le ragazze e tra i dodici e i quattordici anni per i ragazzi. In questo periodo il corpo si modifica sotto l'azione degli ormoni. Si afferma la personalità. Non è sempre facile essere a proprio agio in un corpo che cambia così rapidamente. Per crescere bene ci vuole un'alimentazione equilibrata e ricca di vitamine, elementi indispensabili allo sviluppo. Inoltre ci vuole tutta la cura e l'amore delle persone che ci circondano.
La digestione, i denti e l'alimentazione
Il corpo, per vivere e crescere, deve organizzare mille attività complesse. E' come se il lavoro fosse diviso tra diverse fabbriche. L'apparato digerente è una di queste fabbriche. Mangiamo per recuperare le forze: ma tocca all'apparato digerente trasformare alimenti e bevande in particelle trasportabili nel sangue. L'apparato digerente è come un grande tubo che va dalla bocca all'ano. Misura circa dieci metri di lunghezza. La digestione inizia proprio in bocca. Si mastica bene per ridurre il cibo in poltiglia. Poi si deglutisce: gli alimenti scendono lungo l'esofago e sono ridotti a minute particelle nello stomaco, dove succhi digestivi molto acidi rendono liquido il tutto. Il miscuglio raggiunge poi l'intestino tenue, che provvede a separare ciò che è utile da ciò che non lo è. Gli elementi utili passano nel sangue filtrando attraverso la parete intestinale e vanno a nutrire le cellule. Il sangue fa provvista delle sostanze utili a mantenere in funzione il corpo e porta il tutto al fegato. Questa è una vera e propria officina, che trasforma gli alimenti in particelle adatte al nutrimento delle cellule. In seguito il sangue raccoglie le scorie e passa attraverso i reni dove è filtrato. Il risultato è l'urina. Le sostanze inutili sono evacuate dall'intestino crasso e dall'ano quando si va al gabinetto: sono le feci. L'apparato digerente lavora di giorno e di notte e non si ferma mai. La digestione è qualcosa di molto complicato, perciò ci possono essere molte ragioni per avere mal di pancia. Se mangiamo troppo può venirci la nausea. Lo stomaco rifiuta allora il cibo, si contrae con forza e rinvia il tutto verso l'alto: è il vomito. A volte è l'intestino che reagisce e ha veloci contrazioni per evacuare verso il basso il cibo sgradito: è la diarrea. Alle volte basta essere ansiosi od irritati per avere mal di pancia. Se beviamo troppo poco rischiamo una costipazione che è molto dolorosa.
Un bel sorriso
I denti sono belli, ma soprattutto utili. Servono a mordere, tritare, tagliare, afferrare, lacerare, rompere: insomma mangiare. I denti non hanno tutti la stessa forma né la stessa funzione. Gli incisivi sono taglienti come forbici. I canini sono appuntiti: servono a lacerare il cibo. I molari sono larghi e piatti e servono a masticare. La bocca è una strana caverna: in alto si trova il palato e in fondo l'ugola. La lingua mescola il cibo e lo spinge in fondo alla gola. I denti sono vivi e sono piccole ossa. I denti sono fissati sull'osso delle mascelle. La mascella superiore è immobile, mentre quella inferiore, la mandibola, è mobile. Ciò che si vede all'esterno è lo smalto. Bianco, brillante, più duro dell'osso, protegge i denti dagli urti, dal freddo, dal caldo e da tutti i microbi che si trovano nella bocca. All'interno, l'avorio protegge la polpa, tessuto molle in cui circolano i vasi sanguigni e i nervi, i quali purtroppo ci possono far soffrire. Come un albero piantato nella terra, il dente affonda nella gengiva, saldamente fissato all'osso mascellare. La parte esterna si chiama corona, la parte nascosta radice.
Denti da latte e permanenti
In genere un bambino alla nascita non ha denti. Verso i sei mesi le guance prendono un colorito roseo. Il bambino piange spesso e sbava molto. Spunta il primo dentino: un incisivo inferiore. La cosa non è piacevole, perché il dente deve bucare la gengiva. Dopo gli incisivi inferiori spuntano quelli superiori. In seguito compaiono i canini ed infine i molari. A due anni e mezzo il bambino possiede venti denti, che si chiamano denti da latte. Tra i sei e gli undici anni i denti da latte cadono, spinti da quelli permanenti. Ma questo non fa male: cadono da soli. Dietro ogni dente da latte si trova, pronto a spuntare, un dente destinato a sostituirlo. I grossi molari che si trovano in fondo alla bocca, chiamati denti del giudizio, sono gli ultimi a spuntare verso i diciotto anni, e a volte anche più tardi. A certe persone non spuntano mai. Un adulto ha trentadue denti: otto incisivi, quattro canini, otto premolari, dodici molari. I denti vanno curati se non si voglio avere guai in seguito. Vanno lavati, se possibile, dopo aver mangiato per evitare che i microbi si sviluppino ed attacchino l'avorio. Vanno spazzolati dalla gengiva verso le estremità, all'esterno e all'interno, per almeno due minuti. La bocca dev'essere sciacquata bene.
Cosa mangiare
Per crescere bene si deve mangiare ogni giorno un po' di tutto. Non si può vivere mangiando sempre gli stessi alimenti. La carne, il pesce, le uova e i latticini servono come materiali da costruzione. Ci fanno crescere formando la nostra materia vivente. Questi alimenti sono indispensabili allo sviluppo del nostro corpo. La carne apporta il ferro che serve ai muscoli ed alle ossa. Il pesce apporta sostanze minerali come il magnesio ed il fosforo ed anche gli acidi grassi essenziali. I latticini forniscono il calcio necessario alle ossa. Il nostro corpo ha anche bisogno di vitamine per la crescita. Ce ne sono molte nella frutta e nella verdura. Una parte degli alimenti che mangiamo è utilizzata come carburante: gli zuccheri e i grassi forniscono l'energia necessaria al buon funzionamento del corpo. Ma non bisogna abusarne. Anche i cereali, i legumi secchi e i farinacei sono fonti eccellenti: la loro energia si distribuisce lungo l'arco di tutta la giornata. Le necessità individuali possono essere diverse. Un uomo, una donna, un bambino non hanno bisogno della stessa quantità quotidiana di alimenti. E naturalmente il nostro organismo non reclama la stessa quantità di cibo dopo un pomeriggio di sport e dopo un pomeriggio di televisione.
A cosa servono gli alimenti?
Il nostro corpo è composto per tre quarti di acqua. Perciò è molto importante bere ogni giorno: circa un litro e mezzo, cioè dieci bicchieri , d'acqua. La colazione del mattino è molto importante per iniziare bene la giornata. Il nostro corpo non è in grado di fabbricare da solo le vitamine indispensabili. Ogni vitamina ha una funzione speciale. La vitamina A è necessaria alla crescita delle cellule e alla pigmentazione degli occhi; fa bene alla pelle e alle mucose. Di vitamine B ne esistono almeno dodici. Esse consentono il buon funzionamento dei nervi, dei muscoli e dell'apparato digerente. Sono utili per la fabbricazione dei globuli rossi e per l'assimilazione dello zucchero. La vitamina C, che viene distrutta dalla cottura, aiuta a combattere le infezioni e agisce sui tessuti e sulle cellule. Senza vitamina D le ossa sarebbero molli e i denti fragili.
La respirazione, il cuore, il sangue e i reni
Appena nati ci siamo affrettati a prendere una gran boccata d'ossigeno ed abbiamo cominciato a respirare: da allora non abbiamo più smesso. E' impossibile smettere di respirare per più di qualche secondo: si diventa tutti blu e si soffoca! Il sistema respiratorio è un'altra delle grandi officine che operano nel nostro corpo. Ci è indispensabile perché l'ossigeno dell'aria è necessario per vivere. L'apparato respiratorio si presenta come un albero rovesciato. Possiamo paragonare la trachea al tronco, i bronchi ai rami principali, i bronchioli ai rami minori e gli alveoli, che sono delle specie di palloncini, alle foglie. L'aria entra dal naso e dalla bocca. I peli del naso servono a trattenere impurità e microbi di passaggio. Quando fa freddo, il tuo alito forma una nuvoletta di vapore perché l'aria che emetti è più calda di quella esterna. Negli alveoli aria e sangue si incontrano. Il sangue prende ossigeno dall'aria, ma rifiuta l'anidride carbonica e altre scorie: queste vengono eliminate con l'aria espirata. Come facciamo a parlare? In fondo alla gola si trova una "cassa armonica" con dentro le corde vocali. L'aria che respiriamo vi passa sopra: allora le corde vibrano e producono un suono, come le corde dell'arpa quando vengono toccate.
L'ossigeno entra nei polmoni
Quando inspiriamo il petto si gonfia. Quando espiriamo, il petto si sgonfia. La respirazione si compie in due tempi. I movimenti respiratori sono involontari, ma possiamo inspirare o espirare volontariamente con maggior forza. Quando abbiamo il singhiozzo, il diaframma, un muscolo che si trova alla base dei polmoni, si contrae a scatti. Talvolta si fa difficoltà a respirare e ad inghiottire. Il naso è chiuso, cola, la voce più roca, la tosse ci soffoca. Sono le infezioni delle diversi parti dell'apparato respiratorio. E' meglio non cominciare a fumare perché il fumo delle sigarette danneggia i polmoni, che possono ammalarsi. Tosse e starnuti servono ad espellere i microbi. In certi periodi dell'anno, specialmente in primavera, certe persone starnutiscono, hanno gli occhi arrossati e lacrimosi. Si dice che hanno il raffreddore da fieno. In realtà sono allergiche al polline di alcune piante. Si può essere allergici anche alla polvere, alle piume, al pelo degli animali, al fumo delle sigarette.
Un cuore per tutta la vita
Il cuore è il motore del corpo: quando il cuore si ferma, è la vita che si ferma. Ecco perché il cuore è così prezioso. Eppure non è che un muscolo cavo appena un po' più grande di un pugno. Il cuore batte nel petto senza fermarsi! Pompa, si riposa, pompa, si riposa, per circa settanta volte al minuto. Una sorpresa, una gioia, una paura e sentiamo il cuore che balza in petto. Il suo ritmo aumenta quando facciamo uno sforzo e rallenta quando dormiamo.
Chilometri di vasi
Il cuore è formato da quattro cavità: due piccole in alto, gli atri, e due grandi in basso, i ventricoli. E' diviso in due parti ben distinte: il cuore sinistro spinge per tutto il corpo il sangue ricco di ossigeno, rosso e pulito. Il cuore destro spinge verso i polmoni il sangue sporco, saturo di anidride carbonica. Sangue pulito e sangue sporco non devono mai incontrarsi. Il cuore invia il sangue dappertutto, fino alla punta delle dita. Il sangue circola nei vasi sanguigni, tubicini che diventano sempre più sottili man mano che si allontanano dal cuore, fino a farsi microscopici. Ci sono due tipi di vasi: vene ed arterie. Le arterie partono dal cuore. Portano l'ossigeno ad ogni cellula. Le vene arrivano fino al cuore e ai polmoni trasportando l'anidride carbonica per eliminarla. Due piccole arterie, le coronarie, portano il nutrimento al cuore. Esse misurano pochi millimetri di diametro. Questi piccoli vasi possono otturarsi a causa del tabacco e del colesterolo. Il cuore allora si ferma. Per evitare le malattie cardiache è consigliabile non fumare e mangiare cibi non troppo grassi. La circolazione del sangue è regolata con dei sensi unici, un po' come la circolazione stradale. Non ci sono strade a doppia corsia.
Il sangue è un liquido molto complesso
Se ti tagli esce del sangue. Nel tuo corpo ci sono circa tre litri di sangue, che diventano cinque in un adulto. Il sangue è rosso e un po' vischioso. E' composto da un liquido trasparente, il plasma, in cui nuota una miriade di cellule: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Ci sono circa sei miliardi di globuli rossi nel sangue. Inutile dire che queste cellule sono così piccole che si possono vedere solo al microscopio. Il midollo osseo, che si trova all'interno delle ossa, fabbrica globuli in continuazione. In realtà ogni globulo vive tre mesi soltanto e ne servono sempre di nuovi. Ma cosa fanno i globuli rossi? Lavorano come trasportatori. Portano l'ossigeno dai polmoni alle cellule e poi riportano l'anidride carbonica verso i polmoni. E i globuli bianchi? Ci proteggono dai microbi. Si moltiplicano quando si verifica un'infezione e vanno all'attacco degli invasori. Le piastrine invece intervengono ogni volta che si rompe un vaso sanguigno. Un ginocchio sbucciato, un taglio provocato dalle forbici, ed eccole subito al lavoro: devono cicatrizzare la ferita. Si agglutinano per formare una specie di rete che trattiene il sangue: è il coagulo. Seccandosi, questo coagulo forma una crosta. Quando la ferita è guarita, la crosta cade e per qualche tempo resterà solo una piccola cicatrice. Non bisogna grattare la crosta delle piccole ferite: impedisce ai microbi di penetrare.
Due reni per eliminare quello che non serve
I reni sono due filtri molto raffinati. Il sangue raccoglie le scorie espulse dalle cellule in ogni parte del corpo. Se tutte queste scorie si accumulassero, si trasformerebbero presto in veleni per l'organismo. Bisogna dunque eliminarle: è questo il compito dei reni. Ognuno ha la forma di un grosso fagiolo, un po' più piccolo di un pugno chiuso. Nei reni il sangue passa attraverso dei piccoli vasi a contatto di tubicini finissimi e le scorie vengono filtrate come in un passino. Le scorie vanno poi a formare l'urina ed il sangue depurato riparte per compiere un altro circolo. L'urina si accumula in un serbatoio: la vescica. Quando la vescica è colma , il cervello viene avvertito da piccoli recettori. Bisogna andare a fare la pipì e vuotarla, altrimenti potrebbe traboccare! Bisogna bere molta acqua per aiutare i reni ad eliminare le scorie.
Due organi speciali per generare nuovi bambini
I bambini e le bambine non hanno gli stessi organi genitali. I polmoni, il cuore, la circolazione del sangue, l'apparato digerente: tutto funziona allo stesso modo nei bambini e nelle bambine. Fa eccezione l'apparato genitale, cioè quello che permette di far nascere nuovi bambini. Le bambine hanno già nella pancia tutto quanto servirà loro un giorno per diventare mamme: due ovaie, un utero ed una vagina. I ragazzini hanno anche loro sin dalla nascita, due testicoli ed un pene. Ma bisogna attendere la pubertà perché questi organismi assumano tutte le loro funzioni. I bambini e le bambine non possono avere figli. I loro organi non sono ancora pronti. Prima che le ovaie producano ovuli e i testicoli gli spermatozoi efficienti, è necessario che nel corpo si compia una vera e propria rivoluzione. Questa si manifesta gradualmente, attraverso mutamenti fisici ed intellettuali, tra i nove e i sedici anni. E' in questo periodo che compaiono i caratteri sessuali secondari: ai maschi cambia la voce e crescono i peli, alle ragazze si formano i seni e compaiono le mestruazioni.
Lo scheletro, i muscoli, la pelle
Duecento ossa per tenerci in piedi
Senza scheletro non riusciremmo a stare in piedi. Stringendo forte un dito, si sente qualcosa di duro: è un osso. Ci sono più di duecento ossa nel corpo, di ogni forma e dimensione, alcune hanno nomi curiosi. Il femore (nella coscia) è l'osso più lungo. Le ossa più piccole si trovano in fondo all'orecchio. Altre, come i denti, non si direbbero neppure che siano ossa. Certe ossa costituiscono la struttura portante del corpo; altre servono a proteggere organi delicati, come il cuore, i polmoni o il cervello (che sta chiuso in una solida scatola). Le articolazioni possono essere paragonate a delle cerniere ben oliate. E' grazie alle articolazioni che possiamo muovere braccia e gambe. Le ossa sono tenute insieme dai legamenti. Un liquido oleoso, la sinovia, serve a far scorrere le articolazioni. Alla nascita le ossa di un bambino sono tenere. A poco a poco la cartilagine di cui sono formate si trasforma in osso duro. All'estremità di ogni osso si trova una riserva di cartilagine che serve alla crescita e che consente all'osso di ingrandirsi in lunghezza ed in larghezza. Quando tutta la cartilagine è stata utilizzata, non cresce più. All'interno dell'osso, che assomiglia ad una spugna rigida, si trova il midollo osseo. Un osso rotto può essere riparato. Le ossa sono solide, ma possono rompersi: cadendo, per esempio. Si tratta di una frattura. Per fortuna le ossa producono continuamente nuove cellule, altrimenti le fratture non guarirebbero mai.
Camminare, correre, saltare…..è compito dei muscoli
Ossa e muscoli formano una squadra formidabile. Non si possono separare: senza i muscoli le ossa non sono in grado di muoversi. I muscoli sono comandati dai nervi. Quando il cervello ordina ad un muscolo di contrarsi, i nervi trasmettono l'ordine e il muscolo obbedisce. Un muscolo, da solo, non può contrarsi. Agendo in collaborazione, i muscoli permettono di eseguire ogni tipo di movimento. Nel corpo ci sono più di seicento muscoli. Alcuni sono grandi, come quelli del polpaccio o della coscia; altri sono piccoli, come il muscolo della lingua o quelli che fanno muovere gli occhi. I muscoli sono di diverso tipo. Non tutti hanno la stessa forma, né la stessa costituzione. I muscoli striati sono soggetti alla volontà. Possono essere a forma di fuso come i bicipiti, a forma di ventaglio come i dorsali, o anche a forma di anello, come i muscoli delle labbra e delle palpebre. Quelli che formano la parete dello stomaco o dell'intestino sono invece i muscoli lisci. Il cuore è un muscolo speciale. Come tutti i muscoli, il cuore o muscolo cardiaco è comandato dai nervi; ma comporta anche un automatismo, paragonabile a quello di una pila, che gli consente di battere da solo. Noi uomini non possiamo metterci a sgambettare appena nati, come fanno certi animali. Un neonato non riesce nemmeno a tenere la testa dritta. A poco a poco le ossa si induriscono ed i muscoli si rafforzano, ma l'apprendistato è lungo. Per lavorare, i muscoli hanno bisogno di molta energia. L'energia è fornita dal cibo. Dopo la digestione, gli alimenti ridotti in particelle finissime passano nel sangue ed apportano l'energia necessaria a tutte le cellule muscolari. Bisogna nutrirsi bene prima di affrontare uno sforzo atletico e bere in abbondanza dopo lo sforzo. Se il muscolo del polpaccio rimane contratto e teso si prova l'acuto dolore di un crampo. Dopo uno sforzo atletico fa male un po' dappertutto: vuol dire che i muscoli non hanno potuto eliminare tutte le tossine e per questo sono doloranti.
Il corpo è tutto coperto di peli
E' morbido, è freddo, fa male….è la pelle che ci indica ciò che avviene all'esterno: calore, vento, carezze. Ma è anche la spia di tutto quel che avviene dentro di noi: l'emozione ci fa arrossire, lo spavento ci fa impallidire e le malattie o le allergie possono provocare delle eruzioni. La pelle comprende due strati: un'epidermide molto sottile ed un derma, sottostante, molto più spesso. I buchetti sono i pori. Ognuno ha una pelle diversa. Un unico pigmento colora la pelle: la melanina. E' la quantità di melanina a rendere la pelle più o meno scura. Il corpo contiene molta acqua. Senza l'involucro della pelle, l'acqua evaporerebbe al sole e all'aria e finiremmo con l'assomigliare a una prugna secca e grinzosa. La pelle impedisce all'acqua di uscire, ma anche di rientrare: produce una specie di grasso, il sebo, che la rende praticamente impermeabile. La pelle consente di adattarci al caldo e al freddo. Quando fa caldo, traspiriamo: le piccole ghiandole del sudore lavorano per rinfrescarci. Il sangue circola allora attivamente in superficie, per raffreddarsi. Quando fa freddo, i vasi sanguigni della pelle si stringono per mantenere il calore ed i peli si drizzano: è la pelle d'oca! La pelle è come un solido muro che ci protegge dai microbi. I microbi non riescono ad attraversare una pelle sana.
Bisogna proteggere la pelle
Il viso, che è sempre esposto all'aria aperta, ha bisogno di essere lavato ogni giorno. Bisogna lavarsi bene, fare il bagno o la doccia ogni giorno, perché la sporcizia e la polvere si attaccano al sebo. Ferite, lividi e bernoccoli, la pelle è solida e ci protegge. Ma possono accadere degli incidenti: una ferita va sempre disinfettata. Dopo aver ricevuto un colpo, anche se la testa è dura, si forma un bernoccolo. I vasi del sangue e della linfa sono stati leggermente lesi e i liquidi sono fuoriusciti: si forma così un gonfiore. Cellule speciali dei tessuti vicini vengono in aiuto per riparare i danni, e in qualche giorno tutto si cicatrizza. Un livido è la stessa cosa: i vasi sanguigni che sono stati lesi formano uno strato si sangue stagnante sotto la pelle. Fortunatamente cicatrizzano velocemente ed il sangue smette di fuoriuscire. Il livido assume vari colori nei giorni successivi e alla fine sparisce. L'acqua bollente, un ferro da stiro, l'elettricità, certi detersivi, possono bruciare la pelle, che non sopporta temperature troppo elevate. Bisogna, inoltre, fare molta attenzione al sole che brucia! Normalmente, la pelle si protegge dal sole fabbricando la melanina, ma se si è imprudenti, se non si applica una crema protettiva, il sole può scottare più gravemente. La pelle bruciata muore e dev'essere sostituita.
Il cervello e i nervi
Il sistema nervoso, un dispositivo estremamente perfezionato che comprende l'encefalo, il midollo spinale e quarantatre paia di nervi. L'encefalo a sua volta è formato dal cervello, dal cervelletto e dal bulbo. Il cervello è composto da miliardi di cellule nervose chiamate neuroni, che si trovano anche nel midollo spinale e nei nervi: Questi neuroni hanno una forma molto particolare: assomigliano a minuscole stelle finemente raggiate. Il midollo spinale è un cordone davvero prezioso. Protetto dalla colonna vertebrale, il midollo è un sottile cordone che misura poco più di un centimetro di diametro. Esso raccoglie informazioni da ogni parte del corpo. Un bambino nasce già con tutti i suoi neuroni. Nella pancia della mamma è stato rifornito di neuroni, a milioni. Ne ha una riserva di centinaia di miliardi. Per fortuna: perché i neuroni non si rigenerano e si inizia a perderli sui vent'anni. Se una cellula nervosa muore, non viene più sostituita. Talvolta, negli incidenti gravi, il midollo spinale viene spezzato: in tal caso si rimane paralizzati. Ben protetto dalla scatola cranica, il cervello è diviso in due emisferi: quello destro e quello sinistro. Essi sono circondati da una materia grigia, la corteccia cerebrale. All'inizio la corteccia è liscia, ma in seguito si ingrandisce e si increspa come una noce. Se paragoni il cervello ad una centrale telefonica, i nervi sono i cavi che trasmettono i messaggi. Le informazioni arrivano al cervello attraverso i nervi sensitivi, mentre gli ordini partono dal cervello attraverso i nervi motori. Migliaia di messaggi, gli "impulsi nervosi", circolano in continuazione nel corpo. E' grazie ai neuroni dei nervi e del midollo spinale che il cervello può ricevere messaggi e dare ordini. Certi messaggi sono sotto il nostro pieno controllo. Il semaforo è verde, quindi possiamo attraversare la strada. Il telefono squilla: il cervello riceve il messaggio e solleviamo la cornetta. Altri sono indipendenti dalla volontà. Una zona del cervello si occupa del ritmo del cuore, della respirazione, della digestione, del funzionamento delle ghiandole, del sonno, dell'appetito, di tutto ciò che si compie automaticamente e senza soste. Le prestazioni migliorano con l'allenamento. Oggi si sa che la corteccia è divisa in zone specializzate, come una fabbrica divisa in reparti. Ogni emisfero riceve i messaggi captati dal lato opposto del corpo e ordina i movimenti del lato opposto. Se ci scottiamo la mano destra, il messaggio arriva all'emisfero sinistro e sempre dall'emisfero sinistro partirà l'ordine di ritrarre il braccio.
I cinque sensi
I sensi ci permettono di uscire dal corpo. E' grazie a loro che possiamo scoprire il mondo che ci circonda. Vediamo paesaggi, ascoltiamo musica, gustiamo una buona fetta di torta, sentiamo il profumo di un fiore, o la morbidezza dei suoi petali. I sensi sono cinque e sono: la vista, l'udito, l'olfatto, il gusto e il tatto. Gli occhi, le orecchie, il naso, la lingua e la pelle sono gli organi dei sensi. Ciascuno degli organi distingue le sensazioni e le fa arrivare al cervello. Ogni sensazione corrisponde ad una zona particolare della corteccia cerebrale. Il cervello invia poi gli ordini ai muscoli per mezzo dei nervi motori. Se non facciamo attenzione, possiamo vivere con i sensi senza sfruttarli. Ma, se sappiamo essere sensibili alle varie percezioni, il corpo si apre alla scoperta di tante ricchezze nascoste. Se per qualche ragione uno dei nostri sensi non funziona, tutti gli altri si sforzano per compensarne la mancanza: ad esempio, una persona cieca affina i sensi del tatto e dell'udito. Anche gli animali hanno sensi sviluppati. Gli uccelli hanno un olfatto modesto, ma la vista acuta. I pesci hanno un olfatto sviluppato e portano sulla pelle gli organi sensoriali che servono loro da orecchie. La lumaca sente i gusti con le antenne. Il serpente sente con la lingua biforcuta: la estrae e la fa vibrare per raccogliere gli odori dell'aria. Alcuni animali posseggono sensi particolari. Sta per accadere una calamità? I polli sembrano impazzire, i cavalli tremano, le rondini stridono: tutto questo ben prima che gli uomini si mettano in allarme. E' perché gli animali posseggono una sensibilità particolare per le vibrazioni, un senso che, ad esempio, permette loro di presentire un terremoto. Prima di volare, la mosca rizza le antenne per verificare la velocità del vento. La zanzara femmina percepisce la temperatura corporea dell'uomo e degli animali alla distanza di diversi metri. I delfini, come altri cetacei, hanno un sesto senso, il sonar. Esso permette loro di orientarsi e di accorgersi di oggetti lontani grazie all'eco di suoni speciali.
L'occhio è un organo delicato
L'occhio è un globo posto in una cavità, l'orbita. Gli occhi sono protetti dalle palpebre. Anche se non si direbbe, l'occhio si muove molto e in tutte le direzioni, grazie ai muscoli che lo fissano all'orbita. Le lacrime provvedono ad inumidire e pulire continuamente gli occhi. Scendono dalle palpebre che battono ogni dieci secondi circa. Non si sa perché le ghiandole lacrimali, che producono le lacrime, lavorino tanto quando si è addolorati. La parte visibile dell'occhio è rivestita da una membrana trasparente, la cornea. Al centro della cornea si trova l'iride, che significa arcobaleno, e che conferisce all'occhio il suo colore.. Al centro dell'iride c'è un punto nero che si chiama pupilla. Il cristallino, di forma convessa, agisce come una lente d'ingrandimento intelligente, modificando la propria curvatura a seconda della distanza di ciò che guarda: è la messa a fuoco. Per vedere in rilievo è necessario il buon funzionamento di entrambi gli occhi. Il nervo ottico conduce le informazioni ricevute dall'occhio fino al cervello. Il cervello riceve le due immagini alla rovescia e le raddrizza, le riunifica e le interpreta. Se si ha un difetto della vista dovuto ad un'anomalia nella struttura dell'occhio bisogna portare gli occhiali. Se vedi distintamente da vicino, ma confusamente da lontano, sei miope. Se è vero il contrario sei ipermetrope, cioè vedi male da vicino e bene da lontano. Se l'occhio è irregolare, sei astigmatico: fai fatica a vedere le righe o a leggere le note musicali su un pentagramma. In realtà nessuno possiede occhi perfettamente rotondi. Le persone anziane devono portare gli occhiali perché il loro cristallino ha perso agilità e non riesce più a funzionare bene: sono presbiti. Alle volte non guardano esattamente nella stessa direzione: questo lieve difetto si chiama strabismo.
Le orecchie
Gli occhi possono riposarsi, ma le orecchie restano aperte giorno e notte. Sono quasi immobili, ma non riposano mai. Il bambino comincia a sentire quando è ancora nella pancia della mamma. Il timpano, fatto di pelle finissima, vibra come la membrana di un tamburo, a seconda dei suoni che lo colpiscono. Tre ossicini dai nomi curiosi, martello, incudine e staffa, moltiplicano l'intensità delle vibrazioni e le trasmettono alla chiocciola. Questo è un tubicino, che trasforma i suoni in impulsi nervosi e li trasmette al cervello. Qui i messaggi vengono analizzati, decifrati e riconosciuti. L'orecchio interno è il centro dell'equilibrio. Dopo aver girato come una trottola per qualche secondo perdiamo l'equilibrio, perché il liquido contenuto nel condotto dell'orecchio interno continua ad agitarsi.
Il naso
Lunghi, diritti, a patata, all'insù: i nasi non sono tutti uguali. Anche il modo in cui percepiscono gli odori varia a seconda degli individui. Un odore è fatto di minuscole particelle chimiche, che vagano nell'aria che respiriamo. Molte migliaia di odori diversi arrivano in fondo al nostro naso, catturati da recettori olfattivi muniti di piccole ciglia. Nell'uomo la superficie occupata da questi recettori si limita a pochi centimetri quadrati, da uno a cinque. Ai recettori spetta il compito di informare il cervello.
Il gusto delle cose
Sentiamo i gusti buoni o cattivi delle cose grazie alle papille che si trovano alla radice della lingua. Somigliano a minuscoli bottoni e non hanno un bell'aspetto, ma senza di loro non ci sarebbe più alcun piacere a mangiare. Ogni papilla è sensibile a un sapore particolare. I sapori dolci e salati si sentono meglio dei sapori amari o acidi. I quattro sapori fondamentali sono il dolce (zucchero), l'acido (limone), l'amaro (cicoria), il salato (sale). L'olfatto gioca un ruolo importante nel gusto: quando siamo raffreddati, sentiamo male il sapore dei cibi.
Il senso del tatto passa attraverso la pelle
La pelle protegge il corpo. E' sensibile ad una dolce carezza, al calore di un bacio, al freddo di un gelato, al dolore di una puntura. La pelle reagisce al tatto. Essa contiene molti nervi sensibili che fanno arrivare i messaggi del tatto fino al cervello, in zone specializzate nell'interpretare questo tipo di informazioni. E la risposta arriva con estrema rapidità. Se qualcuno ti pesta un piede, senti dolore. E dal cervello giunge immediato l'ordine di spostare il piede. Un bambino porta gli oggetti alla bocca perché è un organo sensibile che gli permette di riconoscere le cose. Un bacio si dà sulla bocca, mentre un'iniezione si fa sulle natiche, molto meno sensibili.
Il sonno
Passiamo circa un terzo della nostra vita dormendo. Appena nati, dormiamo quasi continuamente. La vita è tutto un succedersi di periodi di veglia e di sonno che seguono il ciclo del giorno e della notte. Ognuno ha il proprio ritmo di sonno. Siamo regolati da un orologio interno che funziona sempre. Generalmente il tempo medio di sonno necessario per un ragazzo è di dieci ore per notte. Durante il giorno il cervello lavora intensamente. Quando vuole riposarsi, invia dei segnali. I muscoli si rilassano, si sbadiglia, le idee si confondono, gli occhi bruciano. Ci stendiamo allora nel letto e per favorire il sonno assumiamo la nostra posizione preferita. Il sonno è formato da cicli che durano ciascuno un paio di ore: in una notte ce ne possono essere anche cinque e ogni ciclo comporta varie tappe. Il sonno è dapprima leggero, poi, improvvisamente, siamo scossi da piccoli rumori. Sotto le palpebre gli occhi si muovono. Pur nel pieno del sonno, il cervello è attivo: stiamo sognando! Il ciclo finisce e ne comincia un altro. Quando abbiamo dormito abbastanza, ci svegliamo spontaneamente alla fine di un ciclo. Il sonno non è tempo perso. Di notte il corpo si riposa, funzionando secondo un suo ritmo. Accadono molte cose mentre si dorme. Il cervello ha bisogno del sonno per registrare tutto quello che ha appreso durante il giorno.
I microbi e le malattie
I microbi si trovano dappertutto: in aria, in terra e nel nostro corpo. I microbi sono esseri viventi microscopici e numerosissimi. Ne esistono tre tipi: i batteri, i virus e i funghi. I batteri sono piccolissimi. Si sviluppano e si riproducono molto velocemente sdoppiandosi. I batteri si chiamano bacilli se hanno la forma di un bastoncino, cocchi se sono tondi. I virus sono ancora più piccoli. Incapaci di moltiplicarsi da soli, i virus sono costretti a vivere da parassiti nelle cellule viventi di altri organismi. Un corpo infestato dai virus si ammala. Anche i funghi sono microscopici. Sono responsabili di molte malattie della pelle. Esistono microbi utili. Sono dei batteri che fanno lievitare il pane, fermentare il vino, la birra e lo yogurt. Nel nostro intestino ci sono miliardi di batteri che ci aiutano a digerire bene: costituiscono la flora intestinale. Sfortunatamente, altri sono nemici dell'uomo e a volte decidono di avvelenargli la vita. Se riescono a superare le barriere di sicurezza erette dalla pelle, dai peli del naso, dalle tonsille, possono provocare un'infezione. Il corpo ingaggia immediatamente la lotta contro i microbi. La temperatura aumenta. E' la febbre, una reazione di difesa del corpo per uccidere i microbi con il calore. I gangli, piccoli nodi del sistema linfatico, si gonfiano e s'induriscono: sono sede di grandi battaglie contro i microbi. I globuli bianchi distruggono i microbi. Il midollo osseo, che produce questi globuli, entra in piena attività. Certe malattie sono dovute ai batteri: il tifo, la pertosse, la difterite, la peste, la tubercolosi, il tetano, la scarlattina. Grazie agli antibiotici fabbricati ad opera di altri batteri, oggi siamo in grado di curare queste malattie. Altre malattie invece sono causate da virus. E' il caso di molte malattie infantili che molto contagiose, si contraggono una volta, perché il nostro organismo in quell'occasione produce degli anticorpi ed impara così a difendersi. Come combattere le malattie? I virus sono microbi difficili da combattere. Nessuna medicina, nessun antibiotico è in grado di uccidere un virus. L'unico modo per combatterli è di insegnare al corpo a difendersi da solo. Abbiamo in corpo dei 'difensori' in grado di imparare: sono gli anticorpi fabbricati dai globuli bianchi. Attaccano e neutralizzano i nemici. I vaccini agiscono in anticipo. Dosi di virus molto indeboliti vengono iniettate nel nostro corpo. L'organismo è indotto a fabbricare e immagazzinare gli anticorpi. In seguito, se si viene a contatto con il medesimo virus, non si contrae la malattia.
Prendersi cura del proprio corpo
Il corpo è una macchina molto bella, splendidamente progettata, ma di cui bisogna avere cura. Vivere è un mestiere delicato: bisogna prendersi cura del corpo rispettando un certo numero di regole, come mangiare, dormire, lavarsi come si deve. E' opportuno sforzarsi di migliorare, tenere il corpo e la memoria sempre in esercizio. L'igiene corporale è molto importante. Per crescere nel miglior modo possibile bisogna anche lavarsi. Il sapore scaccia i microbi della pelle, il dentifricio elimina quelli dei denti. Le piccole ferite devono essere disinfettate. Il corpo ha bisogno di esercizio. Bisogna assolutamente farlo lavorare praticando dello sport, altrimenti la macchina si arrugginisce. Bisogna anche mangiare un po' di tutto. Non troppo, né poco e tutti i giorni, senza dimenticare le vitamine. Il corpo, inoltre, deve riposare per poter crescere bene. Coricarsi tardi non fa bene, perché le ore di sonno prima di mezzanotte sono le più riposanti. Come un motore, il nostro corpo ha bisogno di controlli. Bisogna che il medico verifichi regolarmente che tutto sia a posto. Il nostro corpo funziona secondo propri ritmi, che seguono il giorno, la notte, le stagioni, il caldo ed il freddo. Certe persone sono più attive la sera e preferiscono svegliarsi tardi al mattino. Altre sono mattiniere e amano andare a dormire presto. Il nostro organismo è come un orologio ben regolato. Durante la notte, nel corpo rimangono in funzione numerosi meccanismi. La mattina la temperatura è sempre più bassa che alla sera. L'attività della giornata la fa salire. Quando viaggiamo in paesi stranieri e cambiamo il fuso orario, ci vuole qualche giorno perché il nostro 'orologio interno' si adegui. Il cambio di stagione influisce molto sul nostro organismo. Per noi è duro alzarsi quando fuori è ancora buio. In primavera, torna il tepore e si svegliano le piante che possono provocare allergie. D'estate, grazie al sole, facciamo provvista di vitamina D, indispensabile per affrontare l'inverno. In autunno l'attività degli animali rallenta e ricomincia la scuola.
Nascere, crescere, mangiare, respirare, correre, dormire e sognare…. Il viaggio alla scoperta delle meraviglie del corpo umano, come funziona, quali sono i suoi nemici, come prendersene cura, termina qui. Spero sia stato interessante ed utile a tutti.
LA PIRAMIDE ALIMENTARE
Come e quanto è giusto mangiare ?
Questa figura geometrica serve a raccogliere gli alimenti per gruppi: alla base troviamo l'attività fisica, di seguito gli alimenti che vanno consumati più spesso e in maggiore quantità (pane, pasta, riso, patate); poi, man mano che si procede verso l'alto, quelli che sarebbe bene mangiare meno di frequente e in minor quantità.
Attenzione, però: la piramide alimentare non serve a promuovere o a vietare un alimento piuttosto che un altro. Ciascuna categoria di alimenti ha infatti una propria rilevanza. L'importante è variare molto e tener conto della propria età, del sesso e dell'attività fisica che si svolge.
L’alimentazione deve essere frazionata nel corso della giornata in tre pasti principali ed uno o due spuntini al giorno e, in caso di sovrappeso, modicamente limitata come apporto calorico rispetto al fabbisogno energetico in modo da realizzare un bilancio energetico negativo ossia una situazione in cui le uscite siano maggiori delle entrate. Ma va sottolineato che se si vuole perdere qualche chilo o in caso di disturbi e allergie connesse all’alimentazione è necessario rivolgersi al medico. No alle diete fai da te.
Molto importante risulta, la distribuzione dei pasti: è necessario prevedere almeno tre pasti principali (prima colazione,pranzo e cena) e 1-2 spuntini (a metà mattino e/o metà pomeriggio) per consentire un più armonico rifornimento di substrati energetici e un minore impegno digestivo oltre al fatto di non arrivare affamati ai pasti.
L’acqua, poi, è un’alleata insostituibile nel corso di diete ipocaloriche: apporta minerali necessari (calcio, potassio, ferro etc.) senza far ingrassare, perché non contiene calorie; assunta in dosi abbondanti attenua il senso di fame e migliora il transito intestinale.
Negli anziani, che sentono poco lo stimolo della sete, l'acqua evita la disidratazione, protegge dall’osteoporosi, soprattutto quella ricca di calcio.
Negli sportivi reintegra i liquidi persi con la sudorazione, mantenendo lo stato di idratazione dell’organismo. contribuendo al mantenimento del nostro stato di salute ed anche della nostra bellezza, come immagine esterna di benessere interno.
Un ruolo fondamentale nella corretta alimentazione e stile di vita è giocato dall'attività fisica. Specialmente negli adolescenti e nei giovani adulti sia maschi che femmine si ottengono sostanziali benefici dalla pratica regolare di un’attività che non necessariamente deve essere troppo intensa. Infatti, con almeno 15-20 minuti di una vigorosa attività tipo corsa o altro sport aerobico al giorno, i bambini e ragazzi riescono a:
- mantenere sani ed efficienti il tessuto osseo e le articolazioni
- costruire delle buone masse muscolari
- ridurre il grasso corporeo
- mantenere un buon peso
- prevenire lo sviluppo di pressione alta e aiutare la diminuzione della pressione negli adolescenti con ipertensione
- migliorare le capacità di apprendimento.
L’attività motoria assume, inoltre, un ruolo decisivo sia come canale di sfogo della naturale esuberanza, sia come formazione e educazione generale, migliorando l’adattabilità del ragazzo agli impegni quotidiani, consentendo un buon controllo emotivo, una migliore autostima e aumentando la capacità di socializzazione.
Il tradizionale nemico dello sport e fautore di sovrappeso e obesità per i ragazzi di tutto il mondo è il tempo passato davanti alla televisione.
I ragazzi che passano più di quattro ore davanti alla televisione hanno un peso corporeo molto più alto rispetto ai coetanei che restano davanti al video meno di due ore.
Quindi lo sport come chiave per uscire di casa e limitare, quindi, il tempo passato ai videogiochi e alla televisione.