E’ l’opinione di molti che alcuni cibi, come per esempio le uova o le cozze, non possano essere consumati se si soffre di calcoli alla colecisti (o al fegato, come spesso impropriamente si dice) o se si ha una malattia cronica di fegato. Spesso, quando si accusa un dolore nella parte destra alta dell’addome o si fa fatica a digerire si dice: ho male al fegato !
Niente di più sbagliato: le uova, o i mitili in generale, se cotte, e mangiate con moderazione, non fanno male al fegato e il fegato, in generale, difficilmente causa dolore di pancia !
Una delle cose più difficili per il medico e per il cittadino, in generale, è cambiare le abitudini alimentari. Il modo con cui ciascuno di noi si alimenta, dipende, come la lingua che parla o le nozioni che ha acquisito, da ciò che gli è stato insegnato da piccolo e, si sa, imparare l’inglese o qualsiasi altra lingua, è molto più facile quando si è piccoli, che non quando si è adulti. Lo stesso vale per imparare a mangiare bene.
E’ evidente che in un solo breve articolo non sarà possibile insegnare a tutti come alimentarsi bene, per poter preservare sano il proprio fegato, ma alcuni consigli essenziali potranno bastare.
Come alimentarsi correttamente per non far ammalare il proprio fegato.
In linea di massima va detto che i fondamenti della classica dieta mediterranea sono validi in generale anche per quel che riguarda la salute del fegato. Una delle patologie più frequenti, riscontrabili oggi nella maggior parte delle persone, è la steatosi del fegato. I due fattori più importanti che causano il fegato grasso sono l’abuso di bevande alcoliche (e anche il vino o la birra sono bevande alcoliche !) e l’alimentazione non corretta che porta al sovrappeso ed all’ obesità. Il fegato grasso, comunque, non è una vera e propria malattia, perché soltanto in meno del 10% dei casi, può portare a condizioni più gravi come la cirrosi, ma è una condizione patologica che denota una alimentazione non corretta e che può portare ad un ingrossamento del fegato (e il fegato grasso può anche fare male !), visibile anche all’ecografia, e, a volte, ad alterazione degli esami del sangue che riguardano l’integrità del fegato (le famose transaminasi o le gamma GT !), e quindi alla morte di alcune cellule epatiche. Il fegato grasso è un fegato che lavora sempre male, che è sempre in condizioni di sforzo massimo (è come se, in automobile, si viaggiasse sempre con l’acceleratore al massimo), ma, comunque, è una condizione reversibile, a cui si può rimediare proprio attraverso una dieta più corretta.
Cosa dunque fare per evitare di farsi venire un fegato grasso:
Per prima cosa bisogna verificare, il vostro Indice di Massa Corporea (IMC), cioè se il vostro peso è normale, o se siete in sovrappeso od addirittura obesi. Se rientrerete nella fascia della normalità (normopeso), non ci sono problemi. Se rientrerete nella fascia del sovrappeso o dell’obeso, avrete un rischio fino a 10 volte maggiore di avere il fegato grasso e ciò potrà essere verificato con una semplice
ecografia epatica.
In secondo luogo, fate l’esame di coscienza e cercate di capire se il vostro introito di alcool quotidiano supera i 30 grammi di alcool, che è la soglia di sicurezza o addirittura va oltre i 60 grammi di alcool al giorno, l’equivalente cioè di una bottiglia di vino a bassa gradazione (circa 8-9 gradi), oppure l’equivalente di due bicchierini di superalcolici. Se questo è il caso, dovrete ridurre assolutamente la quantità di alcool consumato giornalmente e lo dovete fare ancora di più se siete in una condizione di sovrappeso o di obesità. L’abuso di alcool è ancora oggi la seconda causa, dopo il virus dell’epatite C di cui parleremo nel prossimo articolo, di cirrosi in Italia, anche se, negli ultimi 20 anni, il consumo pro-capite di alcool degli italiani si è dimezzato. Oggi, purtroppo, c’è maggior abuso di alcool nei giovani rispetto al passato e quindi occorrerebbero ampie campagne di educazione alimentare da promuovere a livello nazionale, anche perché l’alcool è considerato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità una vera e propria droga. La cosa migliore comunque, per poter modificare le abitudini alimentari, è sempre "personalizzare la dieta" e quindi rivolgersi al proprio medico curante e farsi consigliare eventualmente dagli specialisti del settore (Dietologi e Dietisti). Infine, quando il fegato è già ammalato, cioè se si è affetti da epatiti croniche o da cirrosi o da altre malattie epatiche più rare, occorre sempre tener presente che, molto spesso, si è in una condizione di malnutrizione (spesso di carenza proteica e/o vitaminica) e quindi i consigli dietetici, oltre alla assoluta astensione dall’alcool, dovranno essere assolutamente personalizzati e valutati dagli specialisti (in questo caso Gastroenterologi o Epatologi).
Niente di più sbagliato: le uova, o i mitili in generale, se cotte, e mangiate con moderazione, non fanno male al fegato e il fegato, in generale, difficilmente causa dolore di pancia !
Una delle cose più difficili per il medico e per il cittadino, in generale, è cambiare le abitudini alimentari. Il modo con cui ciascuno di noi si alimenta, dipende, come la lingua che parla o le nozioni che ha acquisito, da ciò che gli è stato insegnato da piccolo e, si sa, imparare l’inglese o qualsiasi altra lingua, è molto più facile quando si è piccoli, che non quando si è adulti. Lo stesso vale per imparare a mangiare bene.
E’ evidente che in un solo breve articolo non sarà possibile insegnare a tutti come alimentarsi bene, per poter preservare sano il proprio fegato, ma alcuni consigli essenziali potranno bastare.
Come alimentarsi correttamente per non far ammalare il proprio fegato.
In linea di massima va detto che i fondamenti della classica dieta mediterranea sono validi in generale anche per quel che riguarda la salute del fegato. Una delle patologie più frequenti, riscontrabili oggi nella maggior parte delle persone, è la steatosi del fegato. I due fattori più importanti che causano il fegato grasso sono l’abuso di bevande alcoliche (e anche il vino o la birra sono bevande alcoliche !) e l’alimentazione non corretta che porta al sovrappeso ed all’ obesità. Il fegato grasso, comunque, non è una vera e propria malattia, perché soltanto in meno del 10% dei casi, può portare a condizioni più gravi come la cirrosi, ma è una condizione patologica che denota una alimentazione non corretta e che può portare ad un ingrossamento del fegato (e il fegato grasso può anche fare male !), visibile anche all’ecografia, e, a volte, ad alterazione degli esami del sangue che riguardano l’integrità del fegato (le famose transaminasi o le gamma GT !), e quindi alla morte di alcune cellule epatiche. Il fegato grasso è un fegato che lavora sempre male, che è sempre in condizioni di sforzo massimo (è come se, in automobile, si viaggiasse sempre con l’acceleratore al massimo), ma, comunque, è una condizione reversibile, a cui si può rimediare proprio attraverso una dieta più corretta.
Cosa dunque fare per evitare di farsi venire un fegato grasso:
Per prima cosa bisogna verificare, il vostro Indice di Massa Corporea (IMC), cioè se il vostro peso è normale, o se siete in sovrappeso od addirittura obesi. Se rientrerete nella fascia della normalità (normopeso), non ci sono problemi. Se rientrerete nella fascia del sovrappeso o dell’obeso, avrete un rischio fino a 10 volte maggiore di avere il fegato grasso e ciò potrà essere verificato con una semplice
ecografia epatica.
In secondo luogo, fate l’esame di coscienza e cercate di capire se il vostro introito di alcool quotidiano supera i 30 grammi di alcool, che è la soglia di sicurezza o addirittura va oltre i 60 grammi di alcool al giorno, l’equivalente cioè di una bottiglia di vino a bassa gradazione (circa 8-9 gradi), oppure l’equivalente di due bicchierini di superalcolici. Se questo è il caso, dovrete ridurre assolutamente la quantità di alcool consumato giornalmente e lo dovete fare ancora di più se siete in una condizione di sovrappeso o di obesità. L’abuso di alcool è ancora oggi la seconda causa, dopo il virus dell’epatite C di cui parleremo nel prossimo articolo, di cirrosi in Italia, anche se, negli ultimi 20 anni, il consumo pro-capite di alcool degli italiani si è dimezzato. Oggi, purtroppo, c’è maggior abuso di alcool nei giovani rispetto al passato e quindi occorrerebbero ampie campagne di educazione alimentare da promuovere a livello nazionale, anche perché l’alcool è considerato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità una vera e propria droga. La cosa migliore comunque, per poter modificare le abitudini alimentari, è sempre "personalizzare la dieta" e quindi rivolgersi al proprio medico curante e farsi consigliare eventualmente dagli specialisti del settore (Dietologi e Dietisti). Infine, quando il fegato è già ammalato, cioè se si è affetti da epatiti croniche o da cirrosi o da altre malattie epatiche più rare, occorre sempre tener presente che, molto spesso, si è in una condizione di malnutrizione (spesso di carenza proteica e/o vitaminica) e quindi i consigli dietetici, oltre alla assoluta astensione dall’alcool, dovranno essere assolutamente personalizzati e valutati dagli specialisti (in questo caso Gastroenterologi o Epatologi).