Alimentazione & Benessere ​Dott. Ignazio Madonia
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Alimenti ed emicrania

11/11/2010

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Alcuni cibi possono giocare un ruolo nello scatenare l'emicrania, inoltre si è visto che in molti casi un riequilibrio alimentare riduce l'incidenza degli attacchi. I cibi incriminati sono: Alcool (specialmente vino birra), formaggi stagionati, caffeina, cioccolata, cibi marinati,crauti, fichi, uva passa,selvaggina, fritti, spezie, carne (conservata con nitrati), mandorle e noci, cibi che contengono glutammato (dadi da cucina) e infine cibi molto freddi. Assolutamente non tutti questi cibi scatenano in tutti quelli che ne mangiano l’emicrania, infatti persone che soffrono di questa malattia possono mangiare tranquillamente i cibi sopracitati. Inoltre potrebbe essere solo uno dei cibi incriminati la causa dell’emicrania e inoltre lo stesso potrebbe non scatenarla ad ogni assunzione. Queste considerazioni sfortunatamente sottolineano che ci vuole tempo e pazienza per trovare la propria connessione tra cibo ed emicrania. L’unico modo è tenere un diario e registrare l’assunzione dei cibi e lo scatenarsi della patologia. Il diario dovrebbe contenere: l’ora e la data del mal di testa, i sintomi che si manifestano prima durante e dopo l’emicrania, una descrizione del dolore e la sua localizzazione, il trattamento che usate abitualmente (esempio aspirina), cosa avete mangiato e bevuto lo stesso giorno e il giorno precedente. Se si notano cambiamenti nell’ assumere particolari cibi, allora contattate il medico. Comunque il trattamento dietetico eventuale non è da considerarsi sostitutivo del trattamento farmacologico ed è solo una possibile strada. Altri consigli utili sono: aumentare nella dieta ortaggi e cereali (per un corretto apporto di sali minerali) e fare tre pasti al giorno.

I cibi consigliati?

Forse quelli ad alto contenuto di vitamina B2 e coenzima Q10, sostanze importanti nella prevenzione dell'emicrania. Ma dovremmo assumerne enormi quantità. E' invece consigliabile a volte l'uso del caffè. Questo è  ben noto  a  chi  soffra  di  emicrania  o di  una bizzarra   forma di  mal di testa solo notturno       

( cefalea ipnica ) che trovano in una tazza di caffè un buon rimedio per il proprio mal di testa. Ricorda però che l'eccesso di caffè può avere effetti opposti!

Eccessi a tavola

E’ meglio che il paziente con mal di testa abbia una alimentazione regolare in tutti i sensi. Questo non vuol dire solo limitarsi in taluni cibi con possibile effetto scatenante ma anche evitare i pasti troppo abbondanti o, al contrario, il digiuno. Sarebbe importante rispettare l’orario dei pasti, anche se è spesso difficile da attuare nella vita che abitualmente conduciamo.

Obesità ed emicrania

L’aumento di peso fa peggiorare l’emicrania. E’ quanto emerge da uno studio condotto da Bigal su oltre 30.000 individui negli Usa. Il 75% dei pazienti obesi soffre di mal di testa ed esiste un legame tra obesità e sviluppo di cefalea cronica. Gli autori americani dimostrano che l’aumento dell’indice di massa corporea causa un aumento della frequenza e della severità degli attacchi anche negli emicranici, aumentandone la disabilità. Il meccanismo sembra essere quello del il rilascio di sostanze vasodilatatrici (come il CGRP) e pro-infiammatorie (come la IL-6 ed il TNFα) da parte delle cellule adipose che induce un peggioramento nel paziente già emicranico. Il peso corporeo è da sempre un possibile problema per il paziente emicranico. Ad esempio, la maggior parte delle cure per la prevenzione dell’emicrania possono provocarne un aumento. Non solo. Nel caso in cui sia presente anche ansia e depressione, patologie non di rado associate all’emicrania, l’appetito ed il peso possono aumentare anche per l’effetto della terapie specifiche per questi disturbi. Lo studio di Bigal sottolinea quindi pertanto un altro problema, finora sconosciuto, del soggetto in sovrappeso: il fatto cioè che l’obesità non solo mette a rischio la salute sotto il profilo cardiovascolare ma può anche peggiorare la qualità della vita del paziente dal punto di visto della disabilità emicranica.
Nella scelta delle terapie preventive dell’emicrania il medico dovrà pertanto prestare attenzione al peso corporeo del paziente per evitare indesiderati aumenti ponderali che rappresenterebbero, paradossalmente, un fattore di peggioramento dell’emicrania.

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