Le allergie alimentari sono reazioni del sistema immunitario a certi alimenti.
L'organismo sintetizza anticorpi IgE diretti contro quel particolare alimento. Istamina ed altri mediatori sono rilasciati da vari tipi di cellule. Tali mediatori causano i sintomi tipici delle reazioni allergiche.
Da distinguere dalle "intolleranze" alimentari che sono per lo più su base biochimica (esempio intolleranza al lattosio) o psicogena.
Tutti gli alimenti contengono potenziali allergeni ma il 90% delle reazioni allergiche su base alimentare sono causate da 8 alimenti:
latte, uova, grano, arachidi, soia, noci, pesce, molluschi. Alla base stanno alcune proteine contenute in questi cibi.
Arachidi, noci, pesce, molluschi sono gli alimenti in grado di produrre le reazioni allergiche più gravi (shock anafilattico).
Le allergie alimentari interessano fino al 5% dei bambini e l'1-2% degli adulti (il 25% degli adulti crede però di essere allergico a qualche alimento).
Tutti i soggetti sono potenzialmente suscettibili ma quelli più frequentemente colpiti sono i soggetti atopici, ossia predisposti per iperreattività immunologica.
Esistono poi dei determinanti presumibilmente genetici. Figli di genitori con allergie alimentari più frequentemente sviluppano reattività alimentare ed in genere verso lo stesso tipo di alimento a cui sono allergici i genitori.
La sintomatologia di una reazione allergica alimentare può essere molto varia e coinvolgere diversi distretti organici:
gastrointestinale: con vomito, diarrea, crampi,
cutaneo: con orticaria, gonfiore, angioedema, eczema,
orale: con prurito o gonfiore di labbra, lingua o mucosa orale,
respiratorio: con asma, edema della glottide, difficoltà respiratorie.
Nei casi più gravi vi possono poi essere reazioni generalizzate, con shock anafilattico e arresto cardiocircolatorio. Le reazioni allergiche più gravi (shock anafilattico) si sviluppano in genere in soggetti con allergie alimentari già riconosciute per contatto involontario con l'antigene (in genere il soggetto ignorava la presenza di quel particolare componente nel prodotto alimentare consumato).
Le allergie ad alcuni alimenti tendono ad attenuarsi e a cessare con l'accrescimento; le allergie ad arachidi e a noci possono però durare per tutta la vita.
Allergie alimentari: problematiche attuali
Prodotti transgenici e biotecnologici
Le biotecnologie possono essere utilizzate per incrementare la produzione agricola, creando alimenti più abbondanti, più nutrienti e meno costosi.
Nonostante tali promesse vi sono preoccupazioni da parte del pubblico per quanto riguarda sicurezza e utilità di tali alimenti che hanno condotto a una forma di fobia con boicottaggio e richiesta di ferree regolamentazioni legislative.
La questione della sicurezza é quella maggiormente dibattuta da pubblico, legislatori e produttori.
Il trasferimento di geni da microorganismi, piante o animali ad altre piante e animali poi utilizzati per l'alimentazione umana fa nascere rischi di conseguenze non desiderate di tali manipolazioni genetiche. L'allergenicità può essere una di tali conseguenze: i geni codificano per proteine che possono rivelarsi allergeniche per i consumatori.
L'organismo sintetizza anticorpi IgE diretti contro quel particolare alimento. Istamina ed altri mediatori sono rilasciati da vari tipi di cellule. Tali mediatori causano i sintomi tipici delle reazioni allergiche.
Da distinguere dalle "intolleranze" alimentari che sono per lo più su base biochimica (esempio intolleranza al lattosio) o psicogena.
Tutti gli alimenti contengono potenziali allergeni ma il 90% delle reazioni allergiche su base alimentare sono causate da 8 alimenti:
latte, uova, grano, arachidi, soia, noci, pesce, molluschi. Alla base stanno alcune proteine contenute in questi cibi.
Arachidi, noci, pesce, molluschi sono gli alimenti in grado di produrre le reazioni allergiche più gravi (shock anafilattico).
Le allergie alimentari interessano fino al 5% dei bambini e l'1-2% degli adulti (il 25% degli adulti crede però di essere allergico a qualche alimento).
Tutti i soggetti sono potenzialmente suscettibili ma quelli più frequentemente colpiti sono i soggetti atopici, ossia predisposti per iperreattività immunologica.
Esistono poi dei determinanti presumibilmente genetici. Figli di genitori con allergie alimentari più frequentemente sviluppano reattività alimentare ed in genere verso lo stesso tipo di alimento a cui sono allergici i genitori.
La sintomatologia di una reazione allergica alimentare può essere molto varia e coinvolgere diversi distretti organici:
gastrointestinale: con vomito, diarrea, crampi,
cutaneo: con orticaria, gonfiore, angioedema, eczema,
orale: con prurito o gonfiore di labbra, lingua o mucosa orale,
respiratorio: con asma, edema della glottide, difficoltà respiratorie.
Nei casi più gravi vi possono poi essere reazioni generalizzate, con shock anafilattico e arresto cardiocircolatorio. Le reazioni allergiche più gravi (shock anafilattico) si sviluppano in genere in soggetti con allergie alimentari già riconosciute per contatto involontario con l'antigene (in genere il soggetto ignorava la presenza di quel particolare componente nel prodotto alimentare consumato).
Le allergie ad alcuni alimenti tendono ad attenuarsi e a cessare con l'accrescimento; le allergie ad arachidi e a noci possono però durare per tutta la vita.
Allergie alimentari: problematiche attuali
Prodotti transgenici e biotecnologici
Le biotecnologie possono essere utilizzate per incrementare la produzione agricola, creando alimenti più abbondanti, più nutrienti e meno costosi.
Nonostante tali promesse vi sono preoccupazioni da parte del pubblico per quanto riguarda sicurezza e utilità di tali alimenti che hanno condotto a una forma di fobia con boicottaggio e richiesta di ferree regolamentazioni legislative.
La questione della sicurezza é quella maggiormente dibattuta da pubblico, legislatori e produttori.
Il trasferimento di geni da microorganismi, piante o animali ad altre piante e animali poi utilizzati per l'alimentazione umana fa nascere rischi di conseguenze non desiderate di tali manipolazioni genetiche. L'allergenicità può essere una di tali conseguenze: i geni codificano per proteine che possono rivelarsi allergeniche per i consumatori.