I bambini sono sempre in movimento: la scuola, il tempo libero, lo sport richiedono energia ed in ogni caso, per crescere bene, hanno bisogno di assumere tutte le proprietà nutritive in modo bilanciato. Tra queste un ruolo fondamentale lo giocano le proteine, particolarmente utili alla loro crescita: si calcola che in media un bambino in età scolare tra i 6 e gli 11 anni necessiti di circa 1 grammo e mezzo di proteine al giorno per ogni chilo di peso. Fatte le dovute proporzioni, è una quantità maggiore rispetto al fabbisogno dell’adulto.
Ma come si può coprire correttamente questo fabbisogno evitando di dare al bambino sempre e solo la carne? Ed è vero che un bimbo senza la carne non cresce bene?
Esistono numerose alternative a questo alimento che possono sostituire la bistecca variando il gusto e supportando al meglio la crescita.
Ad esempio i legumi uniti ai cereali con la pasta, integrano infatti il loro patrimonio di aminoacidi incrementando così il loro valore biologico. Questa associazione aumenta quindi il valore delle proteine alternative alla carne. Un unico accorgimento che va preso in caso di problemi di meteorismo è che i legumi vanno sempre lessati e passati in modo che restino senza la buccia, responsabile del gonfiore. Un’altra combinazione efficace è quella che consiste nell’unire il formaggio (perfetti sono il grana o il parmigiano reggiano) alla pasta oppure al pane. E’ importante sottolineare che, invece, vanno possibilmente evitati i formaggi troppo grassi come ad esempio il mascarpone.
Le uova racchiudono la migliore qualità di proteine in assoluto, e quindi vanno benissimo per la crescita sana dei bambini, ma non vanno date ai più piccini più di 2-3 volte la settimana.
Infine due parole sul pesce, un alimento sano ed assolutamente indicato purché gradito come sapore ai più piccoli. Sono consigliati la sogliola, il merluzzo ed in generale tutto il pesce azzurro, che è una fonte di proteine e di acidi grassi Omega 3, fondamentali per la salute del cuore e dell’apparato circolatorio e per un armonioso sviluppo muscolare. Bisogna cucinarli nel modo più naturale possibile: alla griglia senza troppi condimenti, al vapore o in forno al cartoccio.
Allergia alla carne, questi i sintomi
Al di là del fatto che far mangiare carne ai bambini tutti i giorni non serve ed anzi, può contribuire all’accumulo di scorie nocive, esistono casi in cui i più piccini manifestano i sintomi di una vera e propria allergia alla carne bovina. Le statistiche confermano che oggi questo disturbo colpirebbe un bambino su 300 già nei primi anni di vita, e spesso si accompagna all’allergia al latte vaccino. A causare l’allergia alla carne è una proteina, la sieroalbumina, che quando viene ingerita provoca rapidamente delle reazioni visibili e caratteristiche: eczema, mal di pancia, nausea, cefalea, gonfiore alle labbra.
Eliminare la carne totalmente non serve: la cura consiste nel somministrarla al piccolo in quantità minime, sotto forma di bocconcini bolliti almeno per mezz’ora. Oppure si può sostituire la carne bovina con quelle di pollo, tacchino, coniglio, cavallo o con le fonti di proteine alternative: legumi, pesce, latti vegetali. A questo proposito si può dire che un bimbo tra 6 ed 11 anni dovrebbe assumere circa 250 calorie al giorno sotto forma di latte e derivati, a meno che non sia intollerante al lattosio contenuto in questi alimenti. Se il latte vaccino crea problemi, si può optare per i latti vegetali: di riso, di avena, di mandorle, che sono ugualmente proteici e gustosi e vengono trasformati anche in yogurt. Va bene anche il latte di capra, a patto che il bimbo ne gradisca il sapore vagamente salato. Il latte di soia va somministrato gradualmente e a piccole dosi: in alcuni soggetti può scatenare allergie.
Ma come si può coprire correttamente questo fabbisogno evitando di dare al bambino sempre e solo la carne? Ed è vero che un bimbo senza la carne non cresce bene?
Esistono numerose alternative a questo alimento che possono sostituire la bistecca variando il gusto e supportando al meglio la crescita.
Ad esempio i legumi uniti ai cereali con la pasta, integrano infatti il loro patrimonio di aminoacidi incrementando così il loro valore biologico. Questa associazione aumenta quindi il valore delle proteine alternative alla carne. Un unico accorgimento che va preso in caso di problemi di meteorismo è che i legumi vanno sempre lessati e passati in modo che restino senza la buccia, responsabile del gonfiore. Un’altra combinazione efficace è quella che consiste nell’unire il formaggio (perfetti sono il grana o il parmigiano reggiano) alla pasta oppure al pane. E’ importante sottolineare che, invece, vanno possibilmente evitati i formaggi troppo grassi come ad esempio il mascarpone.
Le uova racchiudono la migliore qualità di proteine in assoluto, e quindi vanno benissimo per la crescita sana dei bambini, ma non vanno date ai più piccini più di 2-3 volte la settimana.
Infine due parole sul pesce, un alimento sano ed assolutamente indicato purché gradito come sapore ai più piccoli. Sono consigliati la sogliola, il merluzzo ed in generale tutto il pesce azzurro, che è una fonte di proteine e di acidi grassi Omega 3, fondamentali per la salute del cuore e dell’apparato circolatorio e per un armonioso sviluppo muscolare. Bisogna cucinarli nel modo più naturale possibile: alla griglia senza troppi condimenti, al vapore o in forno al cartoccio.
Allergia alla carne, questi i sintomi
Al di là del fatto che far mangiare carne ai bambini tutti i giorni non serve ed anzi, può contribuire all’accumulo di scorie nocive, esistono casi in cui i più piccini manifestano i sintomi di una vera e propria allergia alla carne bovina. Le statistiche confermano che oggi questo disturbo colpirebbe un bambino su 300 già nei primi anni di vita, e spesso si accompagna all’allergia al latte vaccino. A causare l’allergia alla carne è una proteina, la sieroalbumina, che quando viene ingerita provoca rapidamente delle reazioni visibili e caratteristiche: eczema, mal di pancia, nausea, cefalea, gonfiore alle labbra.
Eliminare la carne totalmente non serve: la cura consiste nel somministrarla al piccolo in quantità minime, sotto forma di bocconcini bolliti almeno per mezz’ora. Oppure si può sostituire la carne bovina con quelle di pollo, tacchino, coniglio, cavallo o con le fonti di proteine alternative: legumi, pesce, latti vegetali. A questo proposito si può dire che un bimbo tra 6 ed 11 anni dovrebbe assumere circa 250 calorie al giorno sotto forma di latte e derivati, a meno che non sia intollerante al lattosio contenuto in questi alimenti. Se il latte vaccino crea problemi, si può optare per i latti vegetali: di riso, di avena, di mandorle, che sono ugualmente proteici e gustosi e vengono trasformati anche in yogurt. Va bene anche il latte di capra, a patto che il bimbo ne gradisca il sapore vagamente salato. Il latte di soia va somministrato gradualmente e a piccole dosi: in alcuni soggetti può scatenare allergie.