L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito l’obesità un’epidemia planetaria dilagante anche nelle
nazioni emergenti (che si affacciano per la prima volta al benessere : paesi dell’est, nord Africa) ; le
statistiche più aggiornate affermano che in Europa l’Italia, alla pari dell’Inghilterra, è seconda solo alla
Germania per numero di persone grasse. Attualmente, per la prima volta nella storia dell’umanità, il numero
dei grassi coincide con quello di chi muore di fame e di stenti. Gli Italiani mangiano meno di 10 anni fa ma
continuano ad ingrassare. Infatti, è sovrappeso: il 47% degli uomini, soprattutto a livello addominale, Il 32% delle donne, comprese le più giovani, Il 12% degli alunni frequentanti la scuola media e il 16% dei giovani delle superiori .
Inoltre: solo il 24% degli uomini cerca di ridurre il proprio peso in eccesso, perché il 50% lo ritiene
normale, solo l’11% segue una dieta; il 6% cerca di perdere peso facendo attività sportiva, solo il 4% del totale associa lo sport alla dieta.
L’origine dell’obesità e del sovrappeso non è unica, ma multifattoriale. Esiste l’obesità genetica: la tendenza ad
ingrassare ( e ad assumere una certa forma corporea), si eredita dall’albero genealogico, non
obbligatoriamente dai genitori. E’ comunque certo che se uno dei genitori è obeso la probabilità che un figlio lo
diventi è del 30 % , se sono obesi entrambi il rischio supera il 70%. Si ereditano le abitudini alimentari dei
genitori e del clan di appartenenza. Rilevante è l’obesità dovuta all’ alimentazione iperlipidica, (cioè ricca di
grassi) : tutti gli alimenti manipolati industrialmente sono ricchi di lipidi, dallo sconfinato potere calorico
e quindi ingrassante. Nel dopoguerra, sotto forma di grassi alimentari, gli italiani assumevano meno
del 15 % della quota calorica, oggi mediamente ne introducono il 40 %. Non è da sottovalutare l’obesità
dovuta alla modifica dello stile di vita : la struttura familiare è cambiata molto nel corso degli ultimi
decenni. Frequentemente entrambi i genitori lavorano e spesso mangiano in mensa, in paninoteca o al
self service, affidando ad altri la gestione del loro pasto. Quasi nessun componente della famiglia media
passa ore ai fornelli ; i figli pranzano a scuola o dai nonni, durante i pomeriggi, lasciati soli a casa,
mangiucchiano in continuazione a loro piacimento, davanti alla televisione o al computer. Più frequente è l’obesità
dovuta ad un’ alimentazione ipercalorica : tutti mangiano troppo, più volte al giorno (è un classico lo spuntino
serale davanti alla tv). E’ tramontata la figura della madre che prepara piatti equilibrati (mediterranei) : oggi
cucina sempre meno e sempre più spesso risolve il pasto serale con cibo pronto, veloce : formaggio e salumi
sono la regola della cena. Questo modo di nutrirci è qualitativamente squilibrato : poche vitamine, minerali
e fibra alimentare, tradotto in termini semplici significa poca frutta, poca verdura cruda e cotta, pochi legumi e
alimenti integrali. L’obesità è dovuta anche all’attività fisica ridotta: L’italiano è diventato sedentario, il tempo libero è raramente dedicato al movimento. La maggior parte preferisce nascondersi dietro la cronica mancanza di tempo dovuta al lavoro, alla famiglia, allo studio. Più che all’assunzione smodata di cibo il sovrappeso e l’obesità sono legati allo scarso consumo calorico nello svolgere le normali occupazioni quotidiane, le nuove ricerche spostano l’attenzione dal metabolismo all’anatomia e al funzionamento del tessuto muscolare.
Paradossalmente più l’individuo è grasso, maggiore è la sua incapacità di bruciare molte calorie nello svolgere
attività motoria, l’errore risiede in un difetto di consumo calorico nel salire le scale, usare la bicicletta, spostare i
pesi.
Dov’ è l’errore metabolico? Esistono due tipi di fibre muscolari : le fibre di tipo 2 che utilizzano come
propellente gli zuccheri e le fibre di tipo 1 che invece utilizzano soprattutto grassi di deposito. Le persone
obese possiedono una ricchezza di fibre che bruciano zuccheri : è questa la ragione dello scarso consumo
calorico, come dire : più un soggetto è grasso, tanto più l’organismo si oppone al dimagramento.
Da ciò deriva la necessità di associare un adeguato programma di attività fisica al regime alimentare in un progetto
di calo ponderale per gli obesi che devono muoversi di più, allenarsi per consumare maggiore energia : così
facendo si trasformano le fibre di tipo 2 in fibre di tipo 1, perdendo così il peso in eccesso.
nazioni emergenti (che si affacciano per la prima volta al benessere : paesi dell’est, nord Africa) ; le
statistiche più aggiornate affermano che in Europa l’Italia, alla pari dell’Inghilterra, è seconda solo alla
Germania per numero di persone grasse. Attualmente, per la prima volta nella storia dell’umanità, il numero
dei grassi coincide con quello di chi muore di fame e di stenti. Gli Italiani mangiano meno di 10 anni fa ma
continuano ad ingrassare. Infatti, è sovrappeso: il 47% degli uomini, soprattutto a livello addominale, Il 32% delle donne, comprese le più giovani, Il 12% degli alunni frequentanti la scuola media e il 16% dei giovani delle superiori .
Inoltre: solo il 24% degli uomini cerca di ridurre il proprio peso in eccesso, perché il 50% lo ritiene
normale, solo l’11% segue una dieta; il 6% cerca di perdere peso facendo attività sportiva, solo il 4% del totale associa lo sport alla dieta.
L’origine dell’obesità e del sovrappeso non è unica, ma multifattoriale. Esiste l’obesità genetica: la tendenza ad
ingrassare ( e ad assumere una certa forma corporea), si eredita dall’albero genealogico, non
obbligatoriamente dai genitori. E’ comunque certo che se uno dei genitori è obeso la probabilità che un figlio lo
diventi è del 30 % , se sono obesi entrambi il rischio supera il 70%. Si ereditano le abitudini alimentari dei
genitori e del clan di appartenenza. Rilevante è l’obesità dovuta all’ alimentazione iperlipidica, (cioè ricca di
grassi) : tutti gli alimenti manipolati industrialmente sono ricchi di lipidi, dallo sconfinato potere calorico
e quindi ingrassante. Nel dopoguerra, sotto forma di grassi alimentari, gli italiani assumevano meno
del 15 % della quota calorica, oggi mediamente ne introducono il 40 %. Non è da sottovalutare l’obesità
dovuta alla modifica dello stile di vita : la struttura familiare è cambiata molto nel corso degli ultimi
decenni. Frequentemente entrambi i genitori lavorano e spesso mangiano in mensa, in paninoteca o al
self service, affidando ad altri la gestione del loro pasto. Quasi nessun componente della famiglia media
passa ore ai fornelli ; i figli pranzano a scuola o dai nonni, durante i pomeriggi, lasciati soli a casa,
mangiucchiano in continuazione a loro piacimento, davanti alla televisione o al computer. Più frequente è l’obesità
dovuta ad un’ alimentazione ipercalorica : tutti mangiano troppo, più volte al giorno (è un classico lo spuntino
serale davanti alla tv). E’ tramontata la figura della madre che prepara piatti equilibrati (mediterranei) : oggi
cucina sempre meno e sempre più spesso risolve il pasto serale con cibo pronto, veloce : formaggio e salumi
sono la regola della cena. Questo modo di nutrirci è qualitativamente squilibrato : poche vitamine, minerali
e fibra alimentare, tradotto in termini semplici significa poca frutta, poca verdura cruda e cotta, pochi legumi e
alimenti integrali. L’obesità è dovuta anche all’attività fisica ridotta: L’italiano è diventato sedentario, il tempo libero è raramente dedicato al movimento. La maggior parte preferisce nascondersi dietro la cronica mancanza di tempo dovuta al lavoro, alla famiglia, allo studio. Più che all’assunzione smodata di cibo il sovrappeso e l’obesità sono legati allo scarso consumo calorico nello svolgere le normali occupazioni quotidiane, le nuove ricerche spostano l’attenzione dal metabolismo all’anatomia e al funzionamento del tessuto muscolare.
Paradossalmente più l’individuo è grasso, maggiore è la sua incapacità di bruciare molte calorie nello svolgere
attività motoria, l’errore risiede in un difetto di consumo calorico nel salire le scale, usare la bicicletta, spostare i
pesi.
Dov’ è l’errore metabolico? Esistono due tipi di fibre muscolari : le fibre di tipo 2 che utilizzano come
propellente gli zuccheri e le fibre di tipo 1 che invece utilizzano soprattutto grassi di deposito. Le persone
obese possiedono una ricchezza di fibre che bruciano zuccheri : è questa la ragione dello scarso consumo
calorico, come dire : più un soggetto è grasso, tanto più l’organismo si oppone al dimagramento.
Da ciò deriva la necessità di associare un adeguato programma di attività fisica al regime alimentare in un progetto
di calo ponderale per gli obesi che devono muoversi di più, allenarsi per consumare maggiore energia : così
facendo si trasformano le fibre di tipo 2 in fibre di tipo 1, perdendo così il peso in eccesso.